Non mi cade (quasi) più niente dalle mani!

kettlebell-hardstyle

Fino ad un po’ di tempo fa mi facevo spesso una domanda: perché nonostante anni di arti marziali e di agonismo, nonostante avessi dei riflessi ben affinati e sul tatami me la cavassi decisamente bene per quel che riguarda il timimg, ogni volta che, aprendo l’anta di un pensile o di un armadio cadeva qualcosa, non riuscivo quasi mai ad essere veloce nel prenderla in aria e, soprattutto, quelle poche volte che ci riuscivo lo facevo in maniera goffa e poco precisa.

Questa domanda ha solleticato ancora di più la mia curiosità quando, da qualche anno ad oggi, esattamente al contrario di come accadeva prima, non mi cade (quasi) più niente dalle mani. Ora visto che il miglioramento della risposta dei riflessi è una questione di allenamento, ho cercato di capire cosa era cambiato e perché, ed inoltre cosa ha determinato questo netto miglioramento di una qualità che, visti i risultati, non pensavo stessi allenando.

Ripensandoci meglio, le cose sono cambiate da quando ho iniziato ad allenarmi seriamente con i kettlebell in stile hardstyle, circa due anni prima della mia certificazione.

Proverò a spiegare le conclusioni alle quali sono giunto.

Molto spesso nel combattimento sportivo del karate (kumite), anche se è uno sport situazionale, i riflessi sono per lo più allenati alla scelta del tempo d’esecuzione di una tecnica che l’atleta ha precedentemente selezionato. Ad esempio, se ho capito che il mio avversario è uno che carica, mi preparerò una tecnica d’anticipo e reagirò non appena me ne darà l’occasione. Diversamente accade quando, come nel caso della caduta improvvisa di un oggetto, non sai né cosa, né quando e né come agire finché l’evento non accade. Ne ho dedotto che nel caso del combattimento sportivo del karate la risposta ad un evento è di dominio specifico, cioè allenata e pronta per essere efficace ma in un ambito abbastanza definito di situazioni simili.

In che modo il kettlebell training ha cambiato le cose?

Durante gli esercizi balistici come lo swing il corpo deve gestire un carico in costante movimento. Non solo. Dato che si tratta di gesti in cui si “lancia” un carico esso subisce prima un’accelerazione data dal corpo, successivamente una decelerazione (fino ad un’istante di staticità in aria) e poi una nuova accelerazione in caduta libera data dalla gravità. Per fisica il carico percepito varia costantemente: un kettlebell nel punto più alto di uno swing (corretto) pesa zero, invece nel punto più basso può arrivare a 8/10 volte il suo peso. Nello snatch poi non solo il carico viene lanciato, ma durante la sua salita viene gestito fino a bloccarlo in posizione overhead (sopra la testa). Questo fattore costringe positivamente il corpo ad un costante e continuo adattamento durante l’esercizio al fine di mantenere immutati gli angoli di esecuzione del gesto e la postura. Inoltre, i balistici permettono di allenare gli improvvisi cambi di direzione del movimento, che sono parte integrante dell’allenamento mirato ad una migliore funzionalità del corpo, ai quali spesso non viene dedicata l’attenzione che meritano.

Che c’entra tutto questo con i riflessi?

il riflesso è una risposta molto rapida ad uno stimolo indotta dal sistema nervoso. Ora, affinché questa risposta sia veloce e precisa, è necessario che il sistema nervoso possa basarsi su uno schema corporeo ben definito che gli permetta di scegliere il pattern di movimento più adatto come risposta al dato stimolo (come ad esempio nel mio caso afferrare un bicchiere caduto all’improvviso da un pensile). Gli esercizi balistici offrono al sistema nervoso un costante impegno nella gestione del corpo affinandone la precisione e la continuità della risposta e questo garantisce e migliora anche la “pulizia” del messaggio nervoso che passa dal cervello ai muscoli.

In pratica, è come vedere la tv con un cavo dell’antenna che disperde in parte il segnale o con uno ben isolato: nel primo caso riuscirò a vedere comunque le immagini, ma queste risulteranno disturbate dalla classica nebbiolina (per lo meno finché c’era l’analogico). Nel secondo caso, invece, le immagini si presenteranno nitide.

Tornando al corpo umano in riferimento all’esempio della tv, nel primo caso, nonostante il bicchiere venga comunque afferrato al volo, il movimento risulterà meno preciso, scomposto e probabilmente la presa avverrà in più tempi. Nel secondo caso, invece, la pulizia del segnale nervoso e la rapidità nella selezione dello schema di movimento adeguato farà non solo afferrare il bicchiere in aria, ma ciò avverrà con un gesto più economico, diretto e preciso (perché essere veloci è anche compiere il tragitto più breve).

In conclusione, posso dire che i riflessi sono migliorabili attraverso allenamenti che costringono il sistema nervoso a tenere sotto controllo costantemente la situazione al fine di scegliere istante dopo istante la risposta corretta allo stimolo, e per questo scopo gli esercizi balistici con il kettlebell in stile hardstyle sono perfetti.

Marco Conforti